Agroalimentare, Filiera Italia: “Bene Draghi su fonti approvvigionamento, ora si riveda la Farm to Fork e si integri la Pac”

Serve una riflessione sugli obiettivi delle strategie europee, e investire sui contratti di filiera per aumentare e programmare la nostra produzione.

“Un cambio di rotta indispensabile” così Luigi Scordamaglia, Consigliere delegato di Filiera Italia, plaude al Presidente del consiglio Mario Draghi che in aula ha affermato la necessità di rivedere il quadro regolatorio europeo per aumentare le fonti di approvvigionamento di grano, mais ed altre materie prime e, contestualmente, anche la superficie coltivabile. “Basta smantellare la nostra produzione con l’unico effetto di aumentare la dipendenza dell’Italia da altri paesi” commenta Scordamaglia  “Tenere terreni improduttivi non tutela l’ambiente, lo fa invece il modello di sostenibilità competitiva del nostro Paese” prosegue il consigliere delegato. “Serve una riflessione seria sul Farm to Fork che se applicata così come è stata pensata avrà un unico effetto: quello di far crollare del 30% alcune produzioni agroalimentari europee fondamentali – dice Scordamaglia – l’auspicio è che si predispongano subito risorse integrative per la PAC per sostenere la vera produzione agricola e zootecnica”. 
“Basta anche con chi non crede nella capacità dell’Italia di aumentare il suo approvvigionamento in cereali, carne o latte sostenendo che non avremmo abbastanza terra, e chiede solo garanzie sull’import – conclude Scordamaglia – con contratti di filiera che consentono investimenti adeguati potremmo aumentare la nostra produzione in maniera significativa e sostenibile”.

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