Sguardo aperto sul mondo. Filiera Italia e Coldiretti portano avanti un nuovo modello di internazionalizzazione giocato su più tavoli. Da un lato una presenza diretta sempre incisiva presso le istituzioni europee e un presidio costante dei principali appuntamenti fieristici nazionali e internazionali per difendere e valorizzare il Made in Italy in ambito commerciale e legislativo, dall’altro la cooperazione con il pubblico dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare al Ministero degli Esteri per portare avanti una politica che garantisca la qualità e la sicurezza alimentare, un fronte in cui l’Italia è leader assoluta. Per questo abbiamo avviato una partecipazione continuativa ai grandi progetti internazionali sullo sviluppo agricolo e agroalimentare, in collaborazione con il Governo italiano in Paesi come l’Egitto, l’Algeria e la Tunisia.
Si tratta di un nuovo modo, secondo Filiera Italia, di intendere i rapporti con queste aree, non di carattere predatorio, ma di vere partnership che prevedano scambi di competenze e risorse. Negli accordi con i Paesi africani con i quali è stata avviata la collaborazione non c’è solo la produzione agricola, ma anche le tecnologie alimentari, le macchine agricole intelligenti, l’agricoltura di precisione e le energie rinnovabili. Con la Serbia l’attenzione si è posta prevalentemente sul supporto allo sviluppo della filiera, partendo dal comparto della meccanizzazione e dell’agritech. Un sistema Italia in grado di offrire un contributo determinante, anche in termini di formazione, allo sviluppo di filiere agricole locali esportando il modello agroalimentare italiano per il sostegno alla food security. In questo modo non solo si punta all’autosufficienza alimentare di paesi in grande difficoltà, ma anche sulla riduzione dell’impatto climatico grazie alle modalità produttive e alle tecnologie applicate in Italia dove si realizza la produzione alimentare più salubre e sostenibile.