Documento non adeguato, privo di concretezza e addirittura dannoso per alcune filiere fondamentali”, così Luigi Scordamaglia, Amministratore delegato di Filiera italia, commenta il report con le raccomandazioni della Commissione consegnato alla Presidente Von Der Leyen. “Bene le buone intenzioni per tutelare il reddito degli agricoltori e una più equa distribuzione del valore aggiunto nella filiera, ma sono ancora molti i nodi che restano insoluti e le risposte che non vengono date”, dice l’amministratore delegato. “Nessuna specifica menzione delle maggiori risorse economiche indispensabili per gli investimenti ed il supporto necessario a dare maggiore competitività alla filiera agricola europea – prosegue Scordamaglia – restando così irrisolto il grande tema della competitività europea e di come perseguirla, inoltre vengono mantenute le incongruenze tra le politiche ambientali e quelle della produzione agroalimentare” E prosegue “Dopo sei mesi di lavoro, sono più i dubbi che le certezze su come l’UE intenda sfruttare la sua agricoltura per facilitare una transizione ambientale di successo, garantire la sovranità alimentare grande assente nel report che va invece considerata come pilastro fondamentale della sicurezza geopolitica europea, guidare l’agricoltura verso un equilibrio tra redditività economica, sostenibilità e prestazioni sociali a vantaggio dei territori dell’UE”. “In sintesi – aggiunge Scordamaglia – le conclusioni del gruppo sono troppo in linea con l’approccio Farm to Fork della Commissione uscente, e sembra ancora lontano quel cambio di passo necessario per garantire uno dei pilastri dell’economia europea, il suo settore agroalimentare”. “Del tutto inaccettabile infine – conclude l’amministratore delegato – la penalizzazione di alcune filiere fondamentali come quella zootecnica che la Commissione sembra voler colpire dando spazio a prodotti di sostituzione sintetici e ultra trasformati”. L’auspicio di Filiera Italia è che la nuova Commissione insieme al Parlamento europeo abbiano più coraggio nelle fasi successive per garantire un vero cambio di passo senza ripercorrere gli errori del passato.