“Attacco senza precedenti”, così Luigi Scordamaglia, Consigliere Delegato di Filiera Italia, commenta la richiesta del Consortium for Common Food Names (CCFN) statunitense al Governo Usa “di continuare i suoi sforzi per assicurarsi in modo proattivo impegni fermi ed espliciti da parte dei partner commerciali, in modo da preservare i diritti degli utenti dei nomi comuni e combattere con forza l’abuso delle Indicazioni Geografiche (IG) da parte dell’UE per monopolizzare i termini generici di alimenti e bevande”. “Siamo al paradosso: ora sarebbero le indicazioni geografiche e i nomi ad esse collegati a usurpare i nomi generici – prosegue Scordamaglia – se passasse questa impostazione il Made in Italy cesserebbe di esistere così come la tradizione, storia, cultura e distintività del cibo”. Sotto la lente di ingrandimento del CCFN tutti gli accordi commerciali negoziati dall’Unione europea e dagli USA e quelli in fase di negoziazione, di cui si sottolineano nella comunicazione “le pericolosità” in riferimento specifico alle IG e alla loro protezione. “Non c’è tempo da perdere – concludono da Filiera Italia – l’Europa reagisca con tutta l’energia possibile”.