TuttoFood. Lanciata alleanza contro cibo sintetico. Filiera Italia: “ La filiera zootecnica italiana vale 55 miliardi di euro e dice no al cibo di laboratorio”

Milano, 8 maggio – “Una risposta unitaria  eccezionale da parte di tutta la filiera zootecnica italiana, come eccezionale e mai vissuto prima è il rischio a cui tutti noi siamo esposti” dichiara Luigi Scordamaglia, Amministratore delegato di filiera italia, durante l’evento organizzato da Filiera Italia e Coldiretti a TuttoFood dove è stata lanciata la prima alleanza italiana di filiera  contro il cibo sintetico. “Le organizzazioni qui riunite rappresentano una filiera che vale in Italia circa 55 miliardi di euro con un totale di circa 550.000 addetti – prosegue Scordamaglia –  Questo è quello che carne, latte, pesce sintetici metterebbero a rischio”. 

All’evento hanno preso parte professori universitari e per la prima volta insieme  tutte le associazioni industriali di filiera sul palco per dire no agli alimenti sintetici. Presenti anche Francesco Lollobrigida, ministro Masaf, Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti, Francesco Conci, Ad Fiera Milano, Felice Adinolfi, professore Università Bologna, Antonio Gasbarrini, direttore della UOC Medicina Interna e Gastroenterologia e della Uoc Cemad – Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs, Pier Sandro Cocconcelli, prorettore vicario e professore di Microbiologia degli Alimenti Univ. Cattolica, Nicola Bertinelli, Presidente Consorzio Parmigiano Reggiano, Paolo Zanetti, presidente Assolatte, Renato Zaghini, Consorzio Tutela Grana Padano, Antonio Forlini, presidente Unaitalia, Ruggero Lenti, presidente Assica, Serafino Cremonini, presidente Assocarni e Paolo De Castro, parlamentare europeo. “Tutti insieme qui per dire no – dice ancora Scordamglia – No a cibi sintetici che a livello globale  sostituirebbero 1,3 miliardi di agricoltori che vivono di zootecnia, con pochissime multinazionali e colpirebbero le esportazioni delle nostre eccellenze che oggi crescono con ritmi a due cifre” A essere cresciute di più sono le esportazioni alimentari in Francia, con un + 24%,  davanti alla Germania (+19%) che a livello assoluto con 9,4 miliardi di euro  resta il nostro primo mercato di esportazione e  agli Stati Uniti (+15%). 

E conclude il consigliere delegato “ No a chi pensa di mistificare le verità sugli impatti ambientali sulla sicurezza per il consumatore. No a chi vuole concentrare nelle mani di poche multinazionali il futuro dell’alimentazione globale, slegandola dalla terra. E soprattutto insieme per un sì alla vera indipendente ricerca scientifica ai massimi livelli che ci consentirà di bloccare questa follia”.

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