UN Food Summit. Filiera Italia: “ Dieta mediterranea antidoto all’omologazione del cibo, contro invasione dei prodotti ulta-processati”


Le diete non sono solo la somma degli alimenti di cui sono composte, ma riflettono una prospettiva molto più ampia, che coinvolge aspetti culturali, sociali, economici, ambientali e sanitari. Le diete tradizionali sono profondamente radicate nel territorio e negli ecosistemi. Questi alcuni dei messaggi emersi dall’evento tenutosi stamattina presso la  Fao e dedicato a  “diete sane, culture e tradizioni: lezioni dalla dieta mediterranea”
nell’ambito dell’UN food systems summit, che vedrà a Roma numerosi capi di stato insieme ad istituzioni pubbliche e private confrontarsi per tre giorni su modelli alimentari sostenibili.

“Tutti messaggi straordinariamente coerenti con il modello agroalimentare italiano e a sostegno della battaglia che stiamo portando avanti contro il cibo ultra-trasformato e sintetico” ha commentato Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, che ha partecipato all’evento e che ha aggiunto “Abbiamo accolto con estremo piacere, tra le altre, le parole del direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros, che ha affermato che tutti insieme dovremmo contrastare diete basate su cibi ultra-trasformati e su modelli che arricchiscono solo pochi”.

“Come Filiera italia – ha proseguito l’amministratore delegato – siamo impegnati a contrastare diete omologanti che cancellano distintività, tipicità e qualità, e i messaggi emersi oggi ci danno forza ed energia, anche a difesa di una dieta mediterranea che è il migliore antidoto alla diffusione di diete insalubri e pericolose”, il  50% delle diete dei paesi sviluppati, infatti, si compone di cibi ultra-processati, sottoposti a numerose  lavorazioni e che contengono ingredienti chimici ) in quantità esagerata.

“Inoltre oggi abbiamo rafforzato la nostra partnership con tutta l’area del nord Africa – ha concluso Scordamaglia – con cui stiamo lavorando per un’alleanza comune contro l’insicurezza alimentare, sviluppando insieme anche in quei paesi progetti comuni di produzione agroalimentare altamente innovativi e sostenibili”

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